Definizione di autismo
L’autismo, o meglio definito disturbi dello spettro autistico, è un disturbo del neurosviluppo che coinvolge principalmente tre aree: linguaggio e comunicazione, interazione sociale e interessi ristretti e stereotipati.
Esordio dell’autismo
L’autismo ha esordio nei primi 3 anni di vita e può essere accompagnato da ritardo mentale lieve, medio o grave.
Cause dell’autismo
Le cause dell’autismo invece risultano ancora ad oggi sconosciute, anche se i ricercatori concordano nel affermare che nei disturbi dello spettro autistico entrano in gioco cause neurobiologiche, costituzionali e psicoambientali acquisite.
Diagnosi dell’autismo
La diagnosi di disturbo dello spettro autistico viene fatta con riferimento alla classificazione internazionale dei disturbi mentali attraverso il DSM che ad oggi è alla sua quinta versione.
Nella versione precedente, il DSM IV, indicava la patologia come “Disturbi Pervasivi dello Sviluppo” differnziandola tra disturbo autistico, disturbo di Asperger, disturbo disintegrativo della fanciullezza, sindrome di Rett e disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato (NAS). Nel nuovo DSM V invece, questi sottotipi di autismo sono stati raggruppati in una sola ed unica categoria chiamata “Disturbi dello Spettro Autistico”, tranne la sindrome di Rett che è stata catalogata come disturbo neurologico.
In aggiunta ai “Disturbi dello Spettro Autistico”, il DSM V introduce il “disturbo della comunicazione sociale” che si sovrappone, ma in maniera parziale, all’autismo, poiché necessita della presenza di una “menomazione del linguaggio pragmatico” e di una menomazione “nell’uso sociale della comunicazione verbale e non-verbale”.
Il DSM V inoltre indica che ora è necessario indicare la gravità dei sintomi dei disturbi dello spettro autistico su una scala di 3 punti.